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La Repubblica riconosce il giorno 18 marzo quale Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus, al fine di conservare e rinnovare la memoria di tutte le persone decedute a causa di tale epidemia.

Sarà celebrata ogni anno il 18 marzo, e su tutti gli edifici pubblici le bandiere saranno a mezz’asta.

La data scelta non è casuale, il 18 marzo del 2020, fu il giorno che si registrò il numero più alto di decessi, quasi 3.000 e i mezzi militari, a Bergamo, sfilavano per le strade con a bordo le salme delle vittime.

“In occasione della prima Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus, anche la UIL osserverà un minuto di silenzio nel ricordo di tutte le persone che hanno perso la vita a causa di questa terribile pandemia.

Come organizzazione sindacale, riteniamo doveroso, oggi più che mai, commemorare e porgere omaggio a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori che sono deceduti, in servizio, a causa del contagio da Covid-19.

Vogliamo quindi dedicare questa giornata a tutto il personale medico e socio-sanitario, al personale scolastico e universitario, docente e non docente, alle Forze armate, di Polizia e del soccorso pubblico, al personale della Polizia penitenziaria e carcerario, al personale delle Comunità residenziali e a tutte le lavoratrici e i lavoratori dei servizi essenziali che, con il loro sacrificio, a costo della vita stessa, hanno consentito al nostro Paese e ai cittadini tutti la possibilità di continuare a vivere e di sperare.

Ed è proprio in queste giornate così difficili, con la diffusione delle varianti e l’incremento dei contagi e dei decessi, che non possiamo dimenticare l’estremo sacrificio di tutti gli Eroi e le Eroine che sono morti e di tutti quelli che ancora oggi continuano, in prima linea, a prestare il loro lavoro a servizio del nostro Paese e verso i quali dobbiamo molto più che un semplice GRAZIE.

Dobbiamo garantire loro tutte le protezioni e le misure preventive necessarie, dobbiamo salvaguardare in primis i lavoratori più esposti al rischio di contagio, i più fragili, dobbiamo tutelare le donne, che sono state e sono tutt’ora le prime a pagare il prezzo più alto in questa terribile strage.

Ma dobbiamo fare molto più che semplici PROMESSE.
Dobbiamo assicurare il rispetto, da parte delle aziende pubbliche e private, dell’applicazione dei protocolli di sicurezza, frutto del lavoro di confronto tra governo e sindacati, ma che vanno aggiornati, quanto prima, relativamente ai tamponi da effettuare, alle varianti ad oggi riscontrate e alle regole da rispettare da parte di chi si è vaccinato.

Dobbiamo accelerare – in accordo con i ministeri competenti e tutte le parti sociali – la messa a punto di un Protocollo nazionale per la vaccinazione di lavoratrici e lavoratori all’interno dei luoghi di lavoro.
Dobbiamo agire in fretta. Per scongiurare altri morti e per rendere il giusto omaggio a tutte le donne e gli uomini caduti sul lavoro a causa del contagio da Covid-19.”

PierPaolo Bombardieri

 

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