“S’ode a destra uno squillo di tromba a sinistra risponde uno squillo d’ambo i lati calpesto rimbomba di cavalli e di fanti il terren”
Questi versi di manzoniana memoria ben rappresentano la situazione che stiamo vivendo. Tutti urlano le loro ragioni ma molti, strategicamente, tacciono i particolari scomodi. E nello scontro roboante delle parole sfuggono i concetti.
Proviamo a fare il punto in maniera essenziale.
Il Fondo Esuberi è uno strumento prezioso per i sindacati, caro ai lavoratori del settore e utile all’azienda. – Per i sindacati: In situazioni di esubero di personale, è uno strumento di tutela dei lavoratori che si avvicinano alla finestra pensionistica.
In assenza di esuberi, rappresenta un’opportunità di ricambio generazionale e questo è il nostro caso infatti non è mai stata aperta una procedura di esubero –
Per i lavoratori: Permette di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro con tutele e garanzie molto forti. – Per l’azienda:
Consente la riduzione del personale e un utile ricambio generazionale collegato ad un notevole risparmio economico Tuttavia, il sindacato deve fare un passo in più e pensare a chi rimane e deve sopportare il peso dell’uscita di colleghi con un alto livello di professionalità ed esperienza.
Nuove assunzioni in numero congruo sono indispensabili per garantire continuità e restituire vitalità alle strutture, condizioni essenziali per assicurare il benessere futuro della nostra azienda.
Ricordiamo a tutti che le OOSS, nel corso della trattativa sul Fondo Esuberi, avevano chiesto di mantenere un ricambio di 1 a 1 sul fondo esodo e, per quanto riguarda le uscite per pensione anticipata/vecchiaia, un ricambio di 1 a 1 sulla rete commerciale quindi escludendo il ricambio sulle sedi.
Dalla fusione, infatti, gli organici sono calati di 5.000 risorse e i colleghi della rete sono quelli che ne hanno risentito maggiormente. Come potrebbe il sindacato sottrarsi a questa responsabilità? Se qualche organizzazione lo fa, Noi no!
Se l’Azienda lo fa, Noi no! Le posizioni contrapposte non sono mai state storicamente motivo di rottura; sono stimolo a trattare e a raggiungere punti di caduta soddisfacenti per le parti. La rottura è la soluzione pretestuosa di chi non vuole raggiungere un equilibrio.
È più facile gridare “al lupo, al lupo” e creare scompiglio che manifestare posizioni inspiegabili, anche alla luce dell’ottimo stato di salute della nostra Banca. Il sindacato non può accettare che i risultati di bilancio siano esclusivamente destinati a premi per gli azionisti e per la dirigenza, senza destinarne una parte a chi ha contribuito a quei risultati e alla nuova occupazione.
Noi vogliamo trattare e restiamo al tavolo (al primo tavolo) in attesa che la controparte ritorni per un confronto vero, lasciando ad altri l’artificiosità e gli stratagemmi.
Tacciano le trombe e cominci il concerto! Milano, 03/07/2024
COORDINAMENTI GRUPPO BANCO BPM FIRST CISL – FISAC/CGIL – UILCA UIL