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Nella nuova puntata di “Benessere Lavoro Si, Subito”condotta da Max Viggiani, il dibattito si accende sul tema caldo dell’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.

Tra difficoltà, nuove aspettative e una società in continua evoluzione, il confronto tra ospiti istituzionali e rappresentanti sindacali porta alla luce criticità ma anche spunti di speranza.

La discussione si apre con la testimonianza di Thomas Wilczes Gonzalez, giovane rappresentante sindacale di UILCA Ima Servizi, che racconta il suo percorso personale tra stage mal retribuiti, lavori da cameriere e l’ingresso nel settore assicurativo:

“All’inizio accettavo qualsiasi proposta pur di fare esperienza. Poi, trasferendomi a Milano, ho capito l’importanza di trovare una stabilità per vivere dignitosamente.”

Ma cosa fa la politica per accompagnare i giovani nel mondo del lavoro? L’avvocatessa Paola Pizzighini, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle in Lombardia, non ha dubbi:

“È troppo poco. Bisogna fare molto di più, a partire dalla scuola, per allineare la formazione alle richieste del mercato. E soprattutto, stage e tirocini non devono mai essere gratuiti: chi lavora, dev’essere pagato.”

Il tema del salario minimo ritorna spesso nel suo intervento:

“Il nostro cavallo di battaglia è il salario minimo di 9 euro l’ora. In Italia ci sono più di 100 contratti collettivi registrati, una vera giungla che rende difficile il controllo e la tutela.”

Pietro Maiello, segretario UILCA Lombardia, riflette invece sull’impatto della digitalizzazione:

“I giovani sono i primi attori del cambiamento digitale. Ma bisogna evitare che si isolino. La tecnologia è una risorsa, ma può anche aumentare l’individualismo.”

Durante la puntata, non manca l’analisi sul cambiamento del concetto stesso di lavoro: non più solo fonte di reddito, ma anche strumento di realizzazione personale, equilibrio e benessere.
Thomas conferma:

“Punto a realizzarmi nella vita privata, con la famiglia e le passioni. Il lavoro è fondamentale, ma non voglio che diventi tutto.”

La fuga dei giovani all’estero resta uno dei nodi più critici. Pizzighini è netta:

“Formiamo i giovani nelle nostre università e poi li lasciamo andare. È un’emorragia che va fermata. Dobbiamo investire in sanità, scuola, e giovani. La politica non fa abbastanza.”

Maiello, dal canto suo, sottolinea l’urgenza di rinnovare la cultura aziendale:

“Se i giovani non vengono valorizzati, se non vedono prospettive di crescita, se ne vanno. E noi dobbiamo chiederci il perché.”

Infine, Thomas si rivolge ai suoi coetanei con un consiglio autentico:

“Studiate, investite su voi stessi. Siate umili e pronti a fare sacrifici. Ma non accettate condizioni degradanti. La gavetta è utile, ma solo se porta a un miglioramento vero.”

Il programma si chiude con una promessa: nella prossima puntata, ci sarà il confronto generazionale tra giovani e over 50. Ma un messaggio è già chiaro: i giovani hanno voglia di lavorare, vogliono crescere e contribuire. Basta solo metterli nelle condizioni di farlo.

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