COSI’ NON VA!
Nella giornata di venerdì 9 maggio, come anticipato in assemblea abbiamo affrontato con l’azienda il tema delle incentivazioni volontarie per le lavoratrici ed i lavoratori che non hanno i requisiti per poter aderire al fondo di solidarietà, unitamente alla possibilità di attivazione di percorsi di riconversione professionale (come previsto dal nostro CCNL) per chi resta
all’interno del Gruppo.
E’ del tutto evidente che un’azienda non in crisi che dichiara esuberi, con una popolazione interna giovane, con professionalità altamente specializzate che rendono, come espresso dei referenti aziendali, più complesso il ricollocamento da noi richiesto (soprattutto in presenza di consulenze e lavorazioni interinali), debba offrire una incentivazione più che dignitosa a fronte di un’uscita di lavoratori/trici dal Gruppo.
Un’uscita che, ricordiamo al management di UBS, rappresenta la perdita di un posto di lavoro in un contesto economico complesso, con ricadute particolarmente gravose per alcune categorie di lavoratrici e lavoratori. Significa anche la perdita di tutte le tutele garantite dal nostro Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e dagli accordi aziendali vigenti che significa
un futuro di precarietà.
Per questo riteniamo fondamentale che vengano percorse tutte le possibilità previste dall’articolo 22 del CCNL ABI, che contempla, oltre agli strumenti di gestione degli esuberi, anche la ricollocazione interna, previa formazione e valutazione di ogni opportunità lavorativa residua all’interno
dell’azienda.
Parliamo di 180 persone, di 180 famiglie, e per tale ragione le nostre richieste non sono affatto insostenibili per un’azienda il cui AD è il secondo più pagato d’Europa, lo ribadiamo nuovamente, in un settore come il nostro in cui gli utili del Gruppo degli ultimi anni sono stati ben ragguardevoli.
Ad oggi la distanza fra la proposta sindacale e quella aziendale non ci ha pertanto consentito di proseguire il confronto nella giornata, abbiamo invitato l’azienda a rivedere la sua posizione, per poter proseguire responsabilmente la trattativa che è stata prorogata di una settimana.
Valuteremo necessariamente la convocazione di una nuova assemblea, per decidere insieme con lavoratrici e lavoratori le iniziative da intraprendere con il supporto delle Segreterie Nazionali, se la situazione non dovesse evolversi positivamente.
“L’articolo 22 del CCNL ABI rappresenta una tutela primaria e imprescindibile: non può essere svilito. Ricollocazione interna, formazione e valorizzazione delle competenze sono strumenti concreti per dare risposte a chi oggi rischia di uscire dal perimetro aziendale senza reali alternative. È su questi principi che deve basarsi una gestione responsabile della riorganizzazione.”
— Pietro Maiello, Segretario Regionale Uilca Lombardia
Milano, 12 maggio 2025
Le RSA di UBS: Fabi Fisac-CGIL First-Cisl UILCA e Unisin
Le Segreterie Territoriali di Milano: Fabi Fisac-CGIL First-Cisl UILCA e Unisin