caritas

C’è una guerra in Europa. Una guerra che entra ogni giorno nelle nostre case con immagini di distruzione e di morte, di persone comuni come noi, uomini, donne, vecchi e bambini che hanno perso e abbandonato tutto quel che avevano e, con le poche cose che hanno potuto portare con sé, si affollano ai confini del loro paese in cerca di una via di fuga dai bombardamenti, in cerca di salvezza.

Fin dall’inizio dell’operazione militare Russa, e del conflitto che questa ha scatenato sul territorio ucraino, abbiamo denunciato con forza la violazione della sovranità di un paese democratico e chiesto ai governi e alle istituzioni sovranazionali di impegnarsi nella ricerca di una soluzione pacifica, che purtroppo pare ancora lontana da venire, mentre assistiamo a un’escalation militare che ci fa temere l’allargamento del conflitto.

Di fronte a tutto questo, alle file di profughi e sfollati, non ci sono parole di consolazione: la potenza tragica della guerra ci toglie tutte le parole e ci impone la necessità di azioni concrete a favore delle popolazioni, delle vittime civili, degli sfollati e dei profughi.

Per questo, in qualità di organizzazioni sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori del settore finanziario, promuoviamo un’azione comune di solidarietà a favore delle popolazioni colpite dalla guerra che imperversa ai confini orientali dell’Europa. Poiché non vogliamo improvvisarci in un mestiere che non è il nostro, abbiamo deciso di dare il nostro sostegno concreto, economico, a chi – nel nostro territorio, in Ucraina e nei paesi confinanti – è attrezzato, competente e già attivo nell’intervento umanitario in aiuto dei civili colpiti dal conflitto e dei profughi di guerra: le Caritas della Lombardia, che agiscono attraverso la loro rete territoriale e internazionale.

Sosteniamo la mobilitazione della rete Caritas a favore delle vittime della guerra, a supporto degli sforzi della rete internazionale Caritas in Ucraina e nei paesi di confine, e nella diocesi lombarde per aiutare le persone già giunte in Italia e organizzare una rete di accoglienza capillare, pronta a rispondere a eventuali, ingenti arrivi di profughi tramite canali ufficiali.

Come organizzazioni sindacali abbiamo già dato e continueremo ancora a dare il nostro sostegno economico alle Caritas lombarde per l’intervento di aiuto alle popolazioni ucraine e lanciamo una campagna di sottoscrizione tra le lavoratrici e i lavoratori perché possano dare il proprio contributo.

Comunque vada, come in ogni guerra non vincerà nessuno: il prezzo lo pagheranno le persone comuni. Noi continueremo a mobilitarci, in tutte le sedi possibili, a reclamare la pace, a pretendere più impegno umanitario e a praticare forme di solidarietà concreta, di cui questo piccolo aiuto all’attività della Caritas è solo uno dei tanti possibili.

Milano, 4 aprile 2022

Comunicato OOSS di Lombardia e Milano aderenti all’iniziativa

Puoi contribuire alla raccolta fondi di Caritas:

  • CON CARTA DI CREDITO ONLINE www.caritasambrosiana.it

  • IN POSTA C.C.P. n. 000013576228 intestato Caritas Ambrosiana Onlus – Via S. Bernardino 4 – 20122 Milano

  • CON BONIFICO C/C presso il Banco BPM Milano, intestato a Caritas Ambrosiana Onlus IBAN:IT82Q0503401647000000064700

Causale: Conflitto in Ucraina / Restiamo Umani
Le offerte sono detraibili fiscalmente

Attraverso la Caritas tante persone e comunità si sono rese disponibili all’accoglienza dei profughi, in accordo con le istituzioni governative e locali. Per segnalare la propria disponibilità all’accoglienza, famiglie e cittadini possono contattare la Caritas diocesana del loro territorio.

La raccolta fondi ha l’obiettivo di supportare l’accoglienza dei profughi nel nostro paese e l’azione di aiuto prodotta dalla rete Caritas in Ucraina e nei paesi di confine.

Caritas Ucraina (espressione della Chiesa greco-cattolica di rito bizantino) conduce i suoi interventi umanitari attraverso i 2 centri nazionali di Kiev e Lviv (Leopoli) e 36 sedi locali; Caritas Ucraina si concentra sull’aiuto alle famiglie che non possono spostarsi dalle proprie case, sul trasporto di persone verso amici e familiari, sulla gestione di una capillare rete di centri collettivi e rifugi sicuri che offrono riparo, cibo e cura dei bambini, sul coordinamento dei volontari che si sono resi disponibili dopo lo scoppio della guerra. Caritas Spes (espressione della Chiesa cattolica latina), con sede centrale a Kiev, agisce tramite 29 centri locali e ha allestito altri 11 centri di accoglienza e rifugi sicuri per gli sfollati interni. Sta fornendo sostegno (aiuti d’emergenza) a circa 2.500 persone, continua ad assicurare assistenza domiciliare a persone fragili.

Nei paesi di confine (Polonia, Romania, Moldova, Ungheria, Slovacchia e la non confinante Bulgaria) le Caritas nazionali e diocesane sono altrettanto fortemente impegnate nella gestione di grandi “tende della speranza” ai valichi di frontiera (primo punto di aiuto materiale per migliaia di persone), di centri di distribuzione alimentare, di rifugi e dormitori, di sportelli di supporto psicologico e di orientamento per profughi (anche di paesi terzi) in transito. Provvedono anche all’assistenza a centinaia di minori soli, moltissimi dei quali provenienti dagli orfanotrofi ucraini.

Nei territori lombardi, le Caritas diocesane sono fortemente impegnate nella promozione e conduzione di accoglienze di centinaia di profughi ucraini, in accordo con le istituzioni territoriali e grazie alla relazione con le rispettive reti di operatori, volontari, parrocchie, istituti religiosi, associazioni.

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