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BICCHIERE MEZZO PIENO? E SE NON CI FOSSE NEMMENO IL BICCHIERE?

La trattativa del primo Contratto Integrativo del Gruppo ICCREA sta mettendo a nudo le contraddizioni della legge di riforma del Credito Cooperativo.

Una Capo Gruppo avente natura giuridica di S.p.A. detta condizioni e strategie alle 116 BCC, aderenti ad ICCREA, che si ispirano ai valori fondanti del Credito Cooperativo e si basano sui principi della motivazione sociale del profitto, della centralità della persona, della solidarietà e della sostenibilità.

Valori questi che entrano in contraddizioni con chi, nella logica della società per azione, misura tutto e tutti in rapporto al maggior guadagno e/o al minoro costo.

Con questa logica la capogruppo ICCREA sta gestendo la trattativa per la stipula del primo Contratto
Integrativo delle BCC ed Aziende del Gruppo .

Dopo 15 incontri sindacali in quasi tre mesi di trattativa siamo lontani dal raggiungere gli obbiettivi che ci eravamo prefissati di cui alla proposta di stipula del Contratto Integrativo di Gruppo presentata e votata, quasi all’unanimità nelle assemblee sindacali, dalle Lavoratrici/Lavoratori delle BCC ed Aziende del Perimetro Diretto aderenti ad ICCREA .

Per cercare di non accavallarci con il negoziato per il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro, che,
per quanto ci riguarda ha precedenza rispetto al Contratto Integrativo di Gruppo, abbiamo, in un
primo momento, limitato il negoziato a tre temi : Mobilità, Ticket e Welfare.

La logica imposta da ICCREA al negoziato è quella di pesare il costo di ogni richiesta sindacale, a prescindere della natura e della valenza sociale del tema trattato, rapportandolo ad un importo, che
non ci è dato di sapere, messo a disposizione da ICCREA per il Contratto Integrativo di Gruppo.

Questa impostazione non tiene conto che il Contratto Integrativo dovrà essere applicato ad oltre
25.000 dipendenti di 116 BCC, e non S.p.A., diverse una dall’altra per dimensioni, strategie e
patrimonio ed autonome economicamente ed organizzativamente, ed a 17 società del perimetro
diretto.

Non si può quindi gestire la trattativa come se il Contratto Integrativo riguardasse una singola Impresa
S.p.A.. Tutte le BCC hanno un loro Contratto Integrativo Regionale e/o di secondo livello frutto di
decenni di negoziati a livello locale che sono un Patrimonio pagato da tutte le Lavoratrici/Lavoratori.

Per questo motivo la proposta presentata nelle assemblee e votata dalle Lavoratrici/Lavoratori delle
BCC ed Aziende del Gruppo ICCREA prevedeva che “Eventuali normative di maggior favore sugli
argomenti disciplinati dal Contratto Integrativo di Gruppo continueranno a trovare applicazione”.

Sui tre temi trattati l’indisponibilità del Gruppo ICCREA alla richiesta sindacale è stata ferma.
Se passasse tale logica buona parte del CIR della Lombardia sarebbe cancellato con un colpo di
spugna.

Ma se ICCREA vuole cancellare tutti i Contratti Integrativi Regionali e/o di secondo livello
perché allora dal costo complessivo del Contratto Integrativo di Gruppo non sottrae il costo di
tutti i Contratti Regionali e/o di secondo livello patrimonio delle Lavoratrici/Lavoratori delle
BCC ed Aziende Aderenti ad ICCREA?

Siamo certi che, se si facesse tale calcolo si scoprirebbe che a rimetterci saranno solo le Lavoratrici /Lavoratori .

Altro tema di particolare interesse dove l’attenzione dei colleghi è massima è quello sulla mobilità.
La proposta votata favorevolmente nelle Assemblee Sindacali dalle Lavoratrici/Lavoratori delle BCC
ed Aziende del Gruppo ICCREA prevedeva “In caso di trasferimento che comporti una distanza superiore a 30 km dalla propria residenza/domicilio calcolata in base al percorso più rapido (in termini di tempo di percorrenza) verrà riconosciuta una specifica indennità mensile, per disagio da pendolarismo”.

Anche su questo punto il no di controparte è stato irremovibile. Non si scostano dai 50 KM per far
partire una irrisoria e temporanea indennità economica.

Ricordiamo che la normativa del CIR della Lombardia prevede, ad eccezione dei Quadri Direttivi di 3° e 4° livello, che, per chi ha compiuto 45 anni di età e maturato almeno 22 anni di servizio, il trasferimento può essere disposto solo con il consenso del Lavoratore/Lavoratrice se effettuato in un raggio di oltre 30 KM dalla propria residenza ovvero in un raggio di oltre 30 KM dalla sede di lavoro occupata.
Se passasse la logica di ICCREA questa norma di garanzia sarebbe cancellata.

Ricordiamo che il Contratto Integrativo del Gruppo Cassa Centrale Banca, stipulato il primo di dicembre del 2023, su tale argomento prevede, per gli 11.500 dipendenti in forza alle 66 BCC del Gruppo, una indennità economica di disagio per i trasferimenti oltre i 35 KM. Indennità che parte da 150 euro mensili fino ad arrivare a 700 euro mensili, per tratte da 100 KM, che cessa con il cessare del disagio.

Per quanto riguarda il Ticket rispetto alla nostra richiesta di portare a 12 euro al giorno il valore
del Ticket pasto per le Lavoratrici/Lavoratori a tempo pieno che a tempo parziale, la proposta di controparte è irricevibile: 8,60 euro per il personale a full-time e di 4,30 euro per i part-time con orario giornaliero fino a 6 ore.

A queste condizioni noi non riusciamo a vedere nemmeno il Bicchiere.

Ci sorprende chi invece vede il bicchiere mezzo pieno e facendo un grosso regalo ad ICCREA pubblica, in trattativa in corso, un comunicato che prende le distanze dalle altre Organizzazioni Sindacali.

Come UILCA difenderemo il nostro Contratto Integrativo Regionale e la proposta del Contratto
Integrativo di Gruppo votata quasi all’unanimità dalle Lavoratrici e Lavoratori della Lombardia e di tutta Italia.

“ Il primo Contratto Integrativo di Gruppo delle BCC ed Aziende associate ad ICCREA deve essere un’opportunità per la crescita professionale delle Lavoratrici/Lavoratori e  per affermare i valori sociali e solidali del Credito Cooperativo e non l’occasione per eliminare  diritti e tutele conquistati in anni di trattative Regionali . Il Credito Cooperativo non è una S.p.A.”.

( Giovanni Gianninoto Segr. Responsabile)

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