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Il giorno 5 Ottobre le OOSS sono state convocate dalle Relazioni Industriali Nexi per illustrare il memorandum of understanding che costituisce la base dell’accordo raggiunto sulla fusione dei due Gruppi.

L’intera operazione, che da anni veniva auspicata dal “Sistema”, è nata sotto l’egida e la volontà del Governo e CDP con l’obiettivo di creare un’infrastruttura tecnico/commerciale europea dei pagamenti (SIA e NEXI hanno già delle relazioni commerciali importanti a livello europeo) che possa quindi rappresentare un polo di eccellenza, con l’ambizione di competere a livello internazionale nel mondo dei sistemi di pagamento digitali.

Nascerà quindi tra 9-12 mesi, se l’Antitrust e Banca d’Italia daranno le approvazioni finali, una public company con una forte vocazione industriale rivolta alla comunità finanziaria internazionale, in grado di creare valore oltre che per gli stakeholders, anche per il “Sistema/Paese” (i ricavi generati permetteranno a CDP di poter finanziare i comparti industriali italiani).

Fino al closing le due società, Nexi e SIA, manterranno la loro autonomia ed i loro CDA; verrà tuttavia istituito un comitato paritetico composto dai alcuni consiglieri di entrambi i CDA che valuterà sinergie/operazioni commerciali fino a che non si concretizzerà la fusione.

L’azionariato della nuova Entità vedrà: Mercury UK (società veicolo dei Fondi Bain, Clessidra ed Advent) al 23%, CDP al 25%, Intesa al 7%, la restante quota del pacchetto azionario rimane flottante sul mercato.

Il memorandum prevede, al closing, che i fondi di Mercury UK cedano ulteriori quote a CDP, diminuendo sempre più la loro presenza nel nuovo Gruppo; è chiaro che per creare un player italiano che gestisce l’infrastruttura dei pagamenti italiani, che possiede i dati relativi ai consumi e spese degli italiani è necessario che l’azionista di riferimento CDP non abbia solo la maggioranza relativa: Cassa Depositi e Prestiti deve essere l’azionista principale di riferimento, e deve poter dire la sua sulla Governance futura , per garantire un equilibrio nel sistema.

Allo stato attuale, inoltre, ci è stato comunicato che non ci saranno tensioni occupazionali nei primi due anni.

Il nuovo Gruppo dovrebbe generare sinergie economiche pari a 150 Ml di euro annui, oltre allo sviluppo industriale che tutti ci auguriamo.

Lo scenario, quindi, cambia rispetto al 2016 quando i fondi di Private Equity comprarono il Gruppo ICBPI, avremo come azionista principale lo Stato Italiano con il quale, siamo e saremo pronti a dialogare per tutelare gli interessi di tutti i lavoratori del Gruppo.

Ci aspettiamo che TUTTI possano beneficiare del valore creato dalla neo società, sia da un punto di vista economico che professionale.

Tanto si dovrà investire nell’ambito della Formazione per riqualificare, aggiornare e formare il personale presente e futuro.

Vi terremo costantemente aggiornati sull’evolversi della situazione.

Le OOSS GRUPPO NEXI

Scarica comunicato OO.SS gruppo Nexi

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