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Al via a Roma, fino al 29 settembre, i lavori del 7° Congresso Nazionale

 

“Dal voto sono uscite confermate le previsioni della viglia. Ora si tratta di capire se il nuovo corso politi co resisterà con responsabilità e autorevolezza alle posizioni estreme in politica interna e internazionale cui abbiamo assistito durante la campagna elettorale da parte di alcuni settori della maggioranza
uscita vittoriosa. Da questa tenuta dipenderà il grado della nostra preoccupazione come interpreti delle attese del mondo del lavoro, per un Paese socialmente più eguale e internazionalmente più sicuro , sempre dalla parte dell’Europa e dell’Occidente. È comunque evidente che, come già successo , la diffusione del populismo e della demagogia che da anni pervadono il dibattito pubblico e politico , ha trovato consolidamento nell’astensionismo e in un pericolo so disinteresse verso le logiche collettive e nelle forze politiche di stampo sovranista e nazionalista, quelle che nella storia, e ancora oggi in molti Paesi, hanno arretrato le conquiste civili, cancellato diritti, limitato le libertà , rinnegato la democrazia, aperto contrapposizioni e conflitti fra i popoli”
.

Così Fulvio Furlansegretario generale Uilca, commenta il risultato elettorale per come emerso dagli exit poll, all’inizio del 7° Congresso Nazionale Uilca, in corso a Roma fino a giovedì 29 settembre. “Ora vedremo quale governo si formerà, quali saranno le sue iniziative, in particolare per quanto riguarda il lavoro, i diritti e i temi sociali. Noi continueremo a svolgere con determinazione il nostro ruolo e sotto questo profilo resta invariata la posizione che abbiamo sempre espresso, di fermo contrasto a qualsiasi impostazione o proposta politica che possa mettere in discussione diritti acquisiti e il loro ampliamento e i principi democratici e costituzionali del nostro Paese e la sua collocazione, chiara e senza ambiguità, nell’Unione Europea e nell’alleanza atlantica.”

L’apertura dei lavori congressuali, a 24 ore dal voto, è stata l’occasione per chiedere alle forze politiche, a nome del sistema del credito italiano, “di partecipare e di condividere una visione di indirizzo più sociale e a non disinteressarsi delle sorti di un settore centrale per la vita del Paese. Riteniamo si debba assumere piena consapevolezza dell’assoluta centralità che riveste il sistema economico finanziario, e farne comprendere la rilevanza anche alle parti politiche e alle istituzioni che invece dimostrano una disattenzione miope e per certi aspetti irresponsabile”. Per Furlan dalle scelte delle aziende dei nostri settori e dal lavoro delle donne e degli uomini che noi rappresentiamo dipende il corretto utilizzo e la corretta destinazione di risorse indispensabili per lo sviluppo del Paese, tra cui, in primo luogo, quelle del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

In questa visione diventa allora rilevante come si struttura il sistema economico finanziario e, nello specifico, quello del credito, e assume ulteriore valore la necessità, secondo Uilca, di una sua diversificazione su più poli, coerente con la varietà dei territori e del mondo produttivo italiano, e funzionale a favorire lo sviluppo del Paese e il sostegno a famiglie e imprese, con erogazione del credito, offerta di servizi e tutela del risparmio. Le banche quindi sono richiamate a riscoprire il loro ruolo sociale.

Tanti i temi affrontati dal segretario generale Furlan nel corso della relazione: dal fenomeno sempre più urgente della desertificazione bancaria al problema, divenuto ormai di interesse sociale, delle pressioni commerciali. Su entrambi la Uilca è impegnata in primo piano e ha lanciato due campagne di coinvolgimento: la prima, condotta con il sostegno dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, “Chiusura filiali? No Grazie”, per sensibilizzare tutte le parti coinvolte e l’opinione pubblica su un temache, oltre i rilievi economici, ha pesanti impatti sociali con varie implicazioni tra cui, ovviamente, anche occupazionali. La seconda, “Basta pressioni commerciali”, vuole essere un richiamo a tutti i soggetti coinvolti ad assumersi le proprie responsabilità in ottica di benessere collettivo.

Dalla questione delle esternalizzazioni, che “se devono avvenire siano esternalizzazione da un’azienda e non dal settore”, alle aggregazioni bancarie, dove conta che qualsiasi operazione societaria abbia una concreta e solida prospettiva industriale e occupazionale e punti a “realizzare realtà in grado di coniugare la vocazione d’impresa con il ruolo sociale che le banche devono svolgere”. Dalla centralità del Contratto Nazionale al ruolo, costruttivo, delle relazioni sindacali e del Sindacato come baluardo fondamentale e indispensabile della democrazia rappresentativa; dalle pari opportunità, intese come garanzia di parità di condizioni competitive, al lavoro agile, come strumento a favore di un solido sistema di welfare per le famiglie e non come occasione per tagliare i costi.

Circa il settore assicurativo, il segretario generale ha ricordato che è in corso il confronto per il rinnovo del Contratto Nazionale e che ritiene “necessaria una rapida soluzione positiva”, mentre sul Credito Cooperativo ricorda che “è uno di quei poli necessari per diversificare il settore bancario e renderlo sempre più funzionale a favorire lo sviluppo del Paese e i territori”. In merito al settore esattoriale il segretario generale ha dichiarato che sull’avvicinamento dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione all’Agenzia delle Entrate siamo determinati a difendere strenuamente l’attuale assetto giuridico.

Il 7° Congresso Nazionale Uilca, in corso a Roma presso l’Auditorium del Massimo, in via Massimiliano Massimo, 1, è trasmesso in diretta streaming sul sito Uilca.it, sul canale ufficiale YouTube e sulla pagina Facebook di Uilca Nazionale.

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