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Siamo stati facili profeti nel dire che l’Opas di Intesa Sanpaolo su Ubi sarebbe passata facilmente.
Si tratta, senza dubbio, della fusione del secolo, la più grossa registrata nel nostro Paese dal dopoguerra ad oggi, prodromica ad altre fusioni nel settore

L’operazione Intesa Sanpaolo Ubi darà vita alla settima banca europea, con benefici per l’intero settore bancario italiano e per il sistema Paese tutto, che ne guadagneranno in termini di competitività.

Avrei preferito che Intesa Sanpaolo continuasse a crescere per cerchi concentrici, salvando banche in difficoltà, come ha fatto finora. Ma come spesso accade i desiderata sindacali e politici non coincidono con gli interessi aziendali. Mi auguro che ci sia presto un incontro con il dott. Messina per cominciare ad affrontare le
numerose problematiche che deriveranno da questa fusione.

Stiamo assistendo a una partita a scacchi: questa prima, importante, mossa avrà conseguenze nel settore che coinvolgeranno Bper, in prima battuta, e a seguire Banco Popolare di Milano, il Monte dei Paschi di Siena, la Popolare di Sondrio, Creval. Non dimentichiamo poi la partita aperta al Sud con la nuova Banca Popolare di Bari.

Fino ad oggi non abbiamo espresso un giudizio definitivo sull’operazione, in attesa di vedere il piano industriale completo. Oggi non possiamo che constatare il buon esito dell’operazione e accogliamo con soddisfazione la reazione del mercato e degli azionisti. Attendiamo il confronto per tutelare i diritti dei lavoratori e più complessivamente gli aiuti alle PMI, alle imprese, ai bisogni reali dei cittadini.

Quello che possiamo già dire però è che vigileremo con molta attenzione sugli aspetti occupazionali: sono previsti 5.000 esuberi a fronte di 2.500 assunzioni ex novo. Vigileremo quindi sugli esuberi, non solo per le evidenti preoccupazioni sul piano occupazionale, ma anche perché possono minare fortemente il principio fondante del rapporto tra banca e cittadino, quella relazione di fiducia, a due, che lo svuotamento e la chiusura di numerose filiali non possono più garantire.

Vigileremo anche sulla mobilità e sulla professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori, certi, comunque, delle buone relazioni sindacali che hanno sempre contraddistinto i rapporti con Intesa Sanpaolo e che, sicuramente, continueranno così anche nel futuro.

Comunicato stampa

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