Abbiamo letto con attenzione l’intervista rilasciata dalla direttrice del personale del Gruppo Nexi al “Sole 24 ore” pubblicata alcuni giorni fa. L’intervista, perfettamente in linea con lo stile comunicativo del Gruppo verso l’esterno, richiama a nostro avviso le pubblicazioni che le aziende sono solite fare sui giornali di settore e ci suggerisce delle riflessioni.
Siamo felici che il Gruppo abbia assunto 450 giovani, soprattutto in questo Paese dove è così difficile per loro avere delle opportunità, questa è sicuramente una bella notizia. I giovani rappresentano il miglior investimento per il futuro. Nella nostra azienda risultano però presenti ANCHE 1500 lavoratori “diversamente giovani” per i quali sono da tempo inibiti percorsi di crescita professionale e possibilità di avanzamento di carriera.
Di fatto vengono sempre più fatti sentire inadeguati.
Continueremo a richiedere e sollecitare l’azienda affinchè si eviti che questi colleghi si sentano di fatto emarginati rispetto alle dinamiche aziendali e possano avere le stesse opportunità.
Ci permettiamo altresì di ricordare che le fusioni previste entro quest’anno allargheranno il perimetro del Gruppo e porteranno un aumento considerevole del numero dei lavoratori, con un impatto sicuramente più rilevante rispetto ai piani di assunzione dichiarati alla stampa.
Vero è che i livelli occupazionali saranno garantiti per due anni dal closing con il Gruppo SIA, comunque da parte nostra ci attiveremo affinché in questo lasso di tempo ci si impegni tutti per mantenere in sicurezza le attività e il livello di occupazione in tutto il Gruppo, compresi i 70 lavoratori rimasti in MEPS e ancora fuori dal Contratto del Credito.
Apprendiamo dall’articolo che per quanto riguarda lo Smart Working, argomento molto sentito dai colleghi, l’obiettivo dell’azienda per il post pandemia è arrivare al 50% in ufficio e il restante in lavoro da remoto.
E qui ci chiediamo:
Come si riuscirà a raggiungere questo obiettivo dato che il CCNL prevede un massimo di 10 giorni al mese a testa?
Riguardo ai 120 euro di contributo in welfare dati per lo SW a chi ha firmato gli accordi individuali (fatto unico in tutto il panorama creditizio italiano), vengono descritti come “fiumi di latte e miele”.
In realtà, piuttosto che trovare un accordo con le Organizzazioni Sindacali, che chiedevano un giusto riconoscimento per i colleghi a fronte del risparmio di costi di cui ha beneficiato l’azienda e dei costi/sacrifici sostenuti dai lavoratori, l’azienda ha preferito percorrere la strada degli accordi individuali!
Anche ,in questo caso, il Gruppo Nexi si conferma un’eccezione nel mondo del credito.
Le nostre richieste sono state ignorate: l’erogazione del ticket pasto, il riconoscimento degli straordinari a fronte di un lavoro che ormai è diventato troppo invasivo, il diritto alla disconnessione (realmente esigibile per un lavoro quasi senza soste) e, naturalmente, anche un contributo per la postazione lavorativa.
Questi elementi garantirebbero allo Smart Working quel valore aggiunto che dovrebbe avere e che tanto viene decantato ma poco praticato.
Da qui l’ironia nella domanda:
Come sarà mai possibile pagare in buoni welfare la connessione da casa?
Le OO.SS continueranno a chiedere, in ogni occasione che si presenti, di riprendere la TRATTATIVA su questo tema con una reale apertura e disponibilità (anche economica) per un confronto aperto e trasparente che porti ad un accordo sindacale con condizioni più dignitose e allineate alle altre aziende del nostro settore.
OO.SS Nexi