CAE: Buona la prima!

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Sono appena rientrato da Praga dove si è svolta la riunione autunnale del Comitato Aziendale Europeo di Deutsche Bank.

Per me si è trattato di un debutto ufficiale. Recentemente, infatti, io e una collega siamo stati indicati  dalle Organizzazioni Sindacali presenti in Deutsche Bank a rappresentare per i prossimi quattro anni i lavoratori italiani di Deutsche Bank in questo consesso.

A Praga, oltre a noi, c’erano i rappresentati dei lavoratori di DB Austria, Belgio, Francia, Germania,  Lussemburgo, Paesi Bassi,  Polonia, Spagna e Ungheria.

Nella riunione primaverile del 2023, che si terrà in Germania, la famiglia potrebbe allargarsi anche con i rappresentanti di Romania e Irlanda, in fase di definizione. Sarebbe sicuramente un arricchimento per il nostro Comitato Aziendale Europeo.

In preparazione alla riunione con il management di Casa Madre, i delegati sono stati richiesti di relazionare sulle problematiche che interessano le singole divisioni nazionali con una focalizzazione sulla gestione del lavoro straordinario e dei rischi psicosociali che, in Italia e Spagna, sono stati particolarmente accentuati dalla fase di riorganizzazione che stiamo vivendo nei rispettivi paesi.

Dal mio punto di vista, ritengo che questo incontro sia stato molto positivo e costruttivo.

La prima sensazione che ho avvertito è che sia stato molto importante poter avere una visione a 360 gradi della divisione EMEA di DB (Europe, Middle East and Africa). Questo mi ha permesso di rafforzare la mia convinzione che il nostro Paese sia parte di un sistema molto più complesso e mi ha stimolato a relativizzare le problematiche che ci interessano.

Sindacalmente questo incontro cosa mi ha detto?

Credo che il primo elemento sia che è ancora lungo il cammino da percorrere affinché il top management mondiale di Deutsche Bank riconosca la corretta dignità ed autorevolezza a questa assise rappresentativa di tutti i lavoratori europei e la “accetti” come credibile controparte con cui condurre il Dialogo Sociale.

Il confronto, poi, con i colleghi degli altri Paesi rappresentati mi ha portato a comprendere come i lavoratori italiani (apparentemente) siano meglio tutelati rispetto a quelli del resto dell’Unione Europea.

Credo che da quest’incontro esca rafforzata la mia convinzione della imprescindibilità del nostro CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) e della contrattazione di secondo livello (CIA aziendale) e di tutta quella legislazione che è stata creata anche con le lotte ed il duro lavoro di chi ci ha preceduti nell’attività sindacale oltre che, naturalmente, dagli attuali rappresentati sindacali.

Mi sento sicuro nell’affermare che la lezione più importante che mi ha lasciato questo primo incontro di Comitato Aziendale Europeo è che lo strumento del CCNL debba essere difeso e rafforzato, in quanto primo baluardo a tutela di tutti i lavoratori del settore credito.

Unitamente a questa lezione c’è anche quella che lo scambio di esperienze e di buone pratiche che in organismi come il Comitato Aziendale Europeo viene agito sia fondamentale per portare alla crescita e al miglioramento della nostra attività di tutela di tutti i lavoratori italiani ed europei.

In sintesi, posso dire di aver concluso con molta soddisfazione questo primo incontro di Comitato Aziendale Europeo e con tanta voglia di poter continuare a cercare di costruire qualcosa di buono per i nostri lavoratori.

Naturalmente va il ringraziamento a coloro che mi hanno dato la possibilità di poter rappresentare i colleghi italiani in sede Comitato Aziendale Europeo, le Organizzazioni Sindacali, a partire dalla mia, la UILCA DB Italia nella persona della Segretaria Responsabile.

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