Durante la trasmissione Pane al Pane condotta da Nicoletta Prandi su Radio Lombardia, Lucia Peveri, Segretaria Generale Uilca Lombardia, ha affrontato il tema della desertificazione bancaria, un argomento che intreccia questioni economiche, sociali e di sicurezza territoriale.
L’intervista ha messo in luce dati preoccupanti e riflessioni che riguardano da vicino il futuro del sistema bancario e delle comunità locali.
Che cos’è la desertificazione bancaria?
“Parliamo della continua chiusura degli sportelli bancari, che comporta un abbandono del territorio. Questo fenomeno, in Italia, sta creando difficoltà crescenti per cittadini e imprese nell’accedere ai servizi bancari, non solo quelli legati alla gestione del denaro, ma anche quelli di consulenza fondamentale per lo sviluppo economico”.
Dati allarmanti
Dal 2018 al 2023, in Italia, il numero degli sportelli bancari è diminuito del 20,7%, mentre i comuni serviti sono scesi del 13,4%. In Lombardia, regione traino dell’economia nazionale, il calo è stato ancora più marcato, con una riduzione del 22,3%. Peveri ha sottolineato che questi dati dimostrano come il fenomeno stia accelerando anche nei territori più sviluppati, dove si presume che una maggiore digitalizzazione possa compensare le chiusure. Tuttavia, secondo la segretaria, le fusioni bancarie e la riduzione delle filiali rappresentano una perdita significativa per i territori.
Un problema sociale ed economico
Oltre agli impatti economici, Lucia Peveri ha evidenziato come la desertificazione bancaria minacci anche la coesione sociale e la sicurezza:
“Le banche non sono solo intermediari finanziari. Sono presidi di legalità, grazie alle normative sull’antiriciclaggio, e punti di riferimento per le comunità. La chiusura delle filiali priva i territori di un controllo diretto, con conseguenze anche sulla sicurezza”.
Soluzioni innovative e partecipazione delle istituzioni
Durante il 2023, Uilca ha lanciato una campagna nazionale coinvolgendo cittadini, istituzioni e associazioni per stimolare il dialogo e cercare soluzioni. Tra le proposte emerse, molte puntano su modelli alternativi, come l’utilizzo di spazi comunali o corner bancari in luoghi strategici, per garantire una presenza fisica e ridurre l’impatto della chiusura delle filiali.
Un altro tema cruciale è l’integrazione tra tecnologia e componenti umani:
“La tecnologia non deve sostituire l’interazione personale, ma arricchirla. Un sistema bancario che punta solo sulla digitalizzazione perde la conoscenza del territorio e dei clienti, essenziale per erogare credito e supportare le realtà locali”, ha spiegato Peveri.
Il ruolo della politica e delle banche
La segretaria generale della Uilca Lombardia ha richiamato la necessità di un intervento politico coordinato:
“Le banche hanno un dovere morale verso i territori in cui lavorano. Non possiamo accettare un approccio che abbandona le comunità più fragili. Serve un lavoro congiunto tra banche, politica e società civile per trovare soluzioni sostenibili”.
Pressioni lavorative e disaffezione dei giovani
Infine, Peveri ha toccato il tema del benessere dei lavoratori bancari, sottolineando come le crescenti pressioni commerciali hanno reso la professione poco attrattiva per i giovani:
“Il turnover elevato e l’abbandono dei giovani dipendenti mostrano che il sistema attuale non è sostenibile. È necessario ripensare il modello lavorativo delle banche, perché solo i lavoratori soddisfatti possono garantire un servizio di qualità ai clienti”.