Costruire un welfare che possa aiutare il Paese a uscire dalla crisi.
Occorre fare una politica di welfare aziendale aggiuntivo e non sostitutivo.
E’ quanto ha dichiarato il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, partecipando, questa mattina, alla tavola rotonda, organizzata dal Censis e dall’associazione Eudaimon, in merito a una ricerca su queste tematiche.
I
n alcuni settori – ha detto il leader della Uil – si stanno sottoscrivendo contratti integrativi in cui viene dato uno spazio importante al welfare aziendale, per dare risposte efficaci alle effettive esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori. E’ un fatto estremamente positivo che va valorizzato e diffuso e che, come sindacato, ci vede impegnati quotidianamente nei luoghi di lavoro. Non possiamo immaginare, però – ha precisato Barbagallo – che questo percorso serva per soppiantare definitivamente il welfare statale. A livello di contrattazione, non si può supplire in toto a un sistema pubblico che, invece, dovrebbe dare un minimo di garanzie a tutti i cittadini italiani. Si deve, dunque, tornare a discutere seriamente su come costruire, insieme, un welfare che – ha concluso il leader della Uil – possa aiutare il Paese a uscire da una persistente crisi economia e sociale.