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Si è tenuta nel pomeriggio di lunedì 31 gennaio l’assemblea del personale UBS Succursale Italia, che ha visto una partecipazione altissima di lavoratrici e lavoratori che hanno contribuito alla discussione con molti interventi, a dimostrazione dell’ottimo livello di attenzione e interesse.

Abbiamo sinteticamente dato conto dei contenuti della comunicazione aziendale indirizzata alle organizzazioni sindacali il 20 gennaio scorso, concernente processi di riorganizzazione aziendale – in assenza di un piano industriale definito – che prefigurano gravi ricadute negative sui livelli occupazionali.
A fronte di esternalizzazioni di una serie di attività (verso UBS fiduciaria, consociate in Polonia, Germania, Svizzera e finanche provider esterni), dismissioni di attività considerate non strategiche, efficientamenti per sanare inefficienze organizzative certamente non imputabili al personale, l’azienda individua 70 esuberi – la stragrande maggioranza con sede di lavoro Milano – su una platea ristretta di 216 dipendenti (dei 458 complessivamente distribuiti su 10 unità produttive).

Nel primo incontro svoltosi con l’azienda il 28 gennaio scorso, abbiamo unitariamente rigettato l’approccio aziendale, giudicando irricevibili i contenuti della comunicazione. Come parti sindacali non possiamo assolutamente condividere un’impostazione organizzativa che fa ricadere sulle lavoratrici ed i lavoratori le conseguenze dell’adozione di un nuovo modello di servizio.

È infatti indispensabile riesaminare l’analisi unilaterale aziendale portando il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori, al fine di trovare soluzioni condivise per l’evoluzione verso un nuovo modello di business – non è il contenimento dei costi la ragione dichiarata che sta alla base dell’analisi operata unilateralmente da UBS – che comporti il mantenimento dei livelli occupazionali.

L’azienda si è dichiarata disponibile a lavorare in modo trasparente insieme alle organizzazioni sindacali. È una disponibilità apprezzabile ma andrà verificata in concreto nel corso dei 50 giorni di trattativa.

Gli obiettivi sindacali sono chiari: respingere il numero degli esuberi dichiarati, non disperdere il patrimonio umano e professionale dei dipendenti e favorire processi di riconversione professionale e crescita interna.

Per realizzare questi obiettivi abbiamo a disposizione tutti gli strumenti previsti dalla contrattazione nazionale, già efficacemente sperimentati in tante situazioni critiche nel settore e cioè la disamina congiunta sulle scelte aziendali, l’accoglimento delle richieste dei contratti part time, il contenimento del lavoro straordinario e delle assunzioni, l’utilizzo della parte ordinaria del Fondo di Solidarietà per finanziare eventuali riduzioni dell’orario di lavoro.

Resta sempre fermo per noi il tema della VOLONTARIETA’ e della non discrezionalità, pertanto valuteremo il ricorso in via prioritaria alla parte straordinaria del Fondo di Solidarietà per tutta la popolazione lavorativa UBS che abbia i requisiti e manifesti VOLONTARIAMENTE interesse per l’adesione. Questo ammortizzatore sociale di settore ha consentito di accompagnare sostenibilmente alla pensione le decine di migliaia di esuberi dichiarati dalle banche negli ultimi vent’anni a fronte di importanti processi di ristrutturazione.

Valuteremo con senso di responsabilità ogni soluzione possibile volta alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.

Vi chiediamo di sostenerci perché al tavolo negoziale la vostra forza diventerà la nostra. E più saremo incisivi, maggiori saranno le tutele a garanzia delle persone e del lavoro.

Ringraziamo tutti per la numerosa partecipazione.

Comunicato unitario OO.SS.

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