L’incontro del 28 febbraio, il quarto da inizio procedura, sta delineando un percorso difficile che, solo se definito in ogni suo elemento qualificante, potrà tradursi in un eventuale accordo da sottoporre alla validazione assembleare delle lavoratrici e dei lavoratori UBS.
A fronte di una sostanziale rigidità, abbiamo nuovamente avanzato la richiesta di ridurre il numero dei 70 esuberi dichiarati, non solo in base alle domande di part time che perverranno, ma considerati altresì il perdurante e diffuso – anche in queste settimane – ricorso al lavoro straordinario e la necessità di agevolare lo smaltimento della ingente mole di ferie arretrate. Sul punto l’azienda ha confermato la sua impostazione intransigente di chiusura, pur riservandosi una ulteriore valutazione in corso d’opera.
Sarà utilizzato per la prima volta in UBS lo strumento del Fondo di Solidarietà applicato all’intera popolazione lavorativa che, avendone i requisiti, potrà accedervi volontariamente. L’estensione del perimetro a tutta la banca e ad UBS Fiduciaria anziché ai soli uffici impattati dal riassetto organizzativo, consentirà di ampliare la platea degli aventi diritto, favorendo una possibile uscita su base volontaria dal mondo del lavoro non traumatico, a partire da coloro che sono più prossimi alla maturazione della pensione.
Qualora le adesioni al Fondo di Solidarietà fossero inferiori al numero degli esuberi dichiarati, l’azienda intende ricercare le disponibilità, nell’ambito degli uffici impattati dal riassetto organizzativo, a risolvere consensualmente il rapporto di lavoro a fronte del riconoscimento di elementi di incentivazione. Abbiamo richiesto che tale disponibilità sia ricercata sull’intera popolazione lavorativa, in analogia con il Fondo di Solidarietà.
Le posizioni lavorative che dovessero risultare scoperte per effetto delle uscite, dovranno essere ricercate in via preventiva attraverso una selezione interna che, oltre alla sussistenza dei requisiti richiesti, tenga conto del bagaglio professionale e delle attitudini, da valorizzare attraverso idonei percorsi formativi.
Sulla misura delle incentivazioni, da negoziare anche per l’accesso al Fondo di Solidarietà, oltre che per le risoluzioni consensuali, abbiamo registrato posizioni sideralmente lontane con l’azienda e tali da pregiudicare fortemente il numero delle possibili adesioni consensuali. Durante questa settimana sono previsti altri due incontri (3 e 4 marzo) in cui ci auguriamo di ricevere aperture in linea con le soluzioni socialmente sostenibili e accettabili che la Banca dichiara di voler condividere. È il momento di dimostrarlo.
Vi aggiorneremo tempestivamente di ogni sviluppo.
1 marzo 2022
Comunicato delle OO.SS Nazionali e Territoriali e le RSA di UBS Europe SE Succursale Italia