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RICONOSCENZA… QUESTA SCONOSCIUTA

 

Sembra veramente incredibile ciò che sta caratterizzando gli ultimi mesi di trattative con Bancobpm, una situazione incresciosa, irreale ed unica nella sua negatività. Parliamo, per chi non lo avesse capito, del premio aziendale da corrispondere a tutti i dipendenti del Gruppo nel mese di giugno, premio che si riferisce ai risultati economici raggiunti dalla banca nel 2023.

Non era mai accaduto prima, dalla nascita di questa realtà bancaria, che ci fosse un accanimento così marcato nel voler penalizzare a tutti i costi coloro che hanno contribuito fattivamente a determinare il miglior risultato economico di sempre: I DIPENDENTI. A fronte di un utile netto di 1,26 miliardi di euro, in crescita dell’85% rispetto allo scorso anno, è stato riproposto lo stesso premio del 2022 (1.500 euro) esclusivamente in modalità welfare e comprensivo del costo banca.

Con gli stakeholder al contrario, sono stati invece evidenziati, con forza, sia la performance raggiunta dal Gruppo, addirittura più vicina di tre mesi rispetto al target del piano al 2026, sia la solidità patrimoniale (Cet1 al 14,2%) con 90 mil. di ricavi in più e 30/mil. di costi in meno del previsto. Ma veniamo alle sorprese: migliorata la stima sulla remunerazione degli azionisti (c.ca 1,4 miliardi) con dividendo a 56 centesimi ma soprattutto acquistate 2.418.855 azioni proprie per un controvalore di 10/mil. da destinare, e qui viene il bello, ai piani di incentivazione di breve e lungo termine dei manager del Gruppo. Fantastico! Oltre al danno pure la beffa!!! Potremmo continuare per ore a descrivere le contraddizioni di queste scelte a dir poco imbarazzanti rispetto alle poche parole di ringraziamento per il personale che abbiamo sentito ma preferiamo parlarvi della “trattativa”, se così la si può definire, in corso. Quella sul premio aziendale è una “trattativa” che, per come è stata condotta da mesi dalla delegazione aziendale e dal suo Responsabile, non avrebbe assolutamente sfigurato all’interno di ”Scherzi a parte”. Dichiarazioni ed impegni validi solo poche ore e poi rimangiati come nulla fosse, riferimenti ad accordi dei competitor senza conoscerne i contenuti e poi subito smentiti; presunti impegni aziendali circa un programma di azionariato diffuso, consigli di amministrazione da preparare per il piano industriale e dulcis in fundo il tocco di genio, la ristrutturazione dell’Area Risorse, prima di volare senza alcun rimorso verso mete esotiche a godersi il meritato riposo, con il premio aziendale saldamente fermo a 1.500 euro e con una trattativa mai decollata, a differenza dell’aereo. Tutto questo intervallato da incontri con Capi Filiale e Capi Area, ai quali spiegare lo stato delle trattative con dovizia di particolari e, soprattutto, profetizzare conclusioni alquanto improbabili ed oggettivamente remote.

Questa la breve ma pensiamo significativa ricostruzione di quanto successo dal mese di settembre a oggi. Fino ad oggi non abbiamo mai perso la pazienza, nonostante questi comportamenti potessero prefigurare non solo la mancanza di rispetto ma pure una marcata attività antisindacale. Se sarà necessario, in mancanza di fatti concreti, ci vedremo costretti a seguire ogni altra strada ritenuta opportuna per ottenere il meritato riconoscimento ai lavoratori di questo Gruppo.

Milano, 13 febbraio 2024

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COORDINAMENTI GRUPPO BANCO BPM FABI – FIRST CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

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