NON È UN PESCE D’APRILE
l’azienda ha comunicato che il Premio Variabile di Risultato (PVR) non verrà corrisposto, sostenendo che il target di fatturato non è stato raggiunto.
Ma il nostro impegno c’è sempre stato, in maniera più che responsabile, tra pressioni crescenti e obbiettivi sempre più sfidanti. Come mai, allora, i risultati non sono arrivati? E soprattutto, perché fino a pochi mesi fa ci veniva fatto intendere il contrario?
Nei tavoli di confronto sindacale abbiamo analizzato i numeri e sollecitato più volte l’azienda a rivedere le proprie previsioni, per garantire un obiettivo premiante realistico. Oggi, ci troviamo di fronte a un altro nodo: l’eventuale erogazione “discrezionale” del premio. Quali sono i criteri? Cosa significa, esattamente, “discrezionalità”? Non rischia di trasformarsi in arbitrarietà, minando trasparenza e fiducia?
Sorge un dubbio più profondo: l’azienda conosce davvero il valore delle proprie persone o le
considera sacrificabili in nome di altri obiettivi?
Negli ultimi anni, la crescita è stata quasi esclusivamente esterna, sostenuta dal contratto MSA con Intesa Sanpaolo, mentre la strategia complessiva resta incerta. Resta diffusa la percezione che, a fronte di una generale incertezza sui riconoscimenti economici, alcune fasce apicali dell’organizzazione continuino a beneficiare di forme premianti significative e ai lavoratori non viene erogato un contributo pur minimo per l’impegno quotidiano che va ben oltre la normale diligenza.
Tra l’altro, un’azienda che dichiara al “mondo” l’importanza della formazione e ne vende il servizio, come mai non fa formazione al suo interno, ai dipendenti?
Allora forse la formazione non è poi così importante. Si può vendere ciò in cui non si crede nei fatti?
Anche l’organizzazione del lavoro è deficitaria. I processi sono sempre più complessi, frammentati da un eccesso di strumenti, riunioni, e-mail e richieste last-minute. Si lavora sotto pressione costante, senza spazi per la riflessione e la qualità. Chi regge tutto il peso operativo senza fermarsi viene percepito come più efficace.
Ma è davvero questa la direzione giusta?
La comunicazione interna è inesistente. Le persone scoprono le decisioni all’ultimo minuto e le informazioni sono deficitarie. Un esempio? Il welfare promesso a marzo. Oggi, 1 aprile 2025, non abbiamo ancora notizie sulla sua erogazione o sulla nuova piattaforma.