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La caduta del Governo Conte ha determinato la momentanea sospensione delle attività che le scriventi Organizzazioni Sindacali avevano messo in campo nei confronti delle Istituzioni preposte all’emanazione della circolare applicativa della riforma del Fondo nazionale di previdenza dei lavoratori esattoriali, introdotta con Decreto del Ministro del Lavoro in data 8 maggio 2018.

Dopo essere venute a conoscenza, lo scorso 3 febbraio, che l’Inps aveva inviato alcuni mesi orsono al Ministero del Lavoro una proposta di soluzione amministrativa che non era stata presa in considerazione dall’allora Ministra Catalfo, le Scriventi stavano mettendo a punto le iniziative, che non si sono poi potute realizzare, per ottenere un incontro.

Con la nomina dei Viceministri e dei Sottosegretari è stata completata la nuova squadra di Governo e nei prossimi giorni si potranno riprendere le azioni per chiedere al Ministro del Lavoro la veloce soluzione di questa annosa vicenda che mina il diritto dei lavoratori esattoriali di veder garantita l’esigibilità della giusta prestazione pensionistica a fronte dei contributi versati nel corso dell’intera vita lavorativa.

Le Scriventi Organizzazioni, sono riuscite ad ottenere la Riforma del Fondo di Previdenza, un punto di svolta importante che sancisce che tutti i contributi versati nel corso dell’intera vita lavorativa vanno a costituire il montante individuale che viene trasformato in un assegno pensionistico aggiuntivo a quello dell’AGO. La riforma non è stata il frutto del caso o della benevolenza della politica, ma di decenni di serrate battaglie sindacali che hanno coinvolto tutte le lavoratrici ed i lavoratori della Categoria e di costante interlocuzione istituzionale.

Il Sindacato continuerà a esigere con impegno e determinazione in tutte le Sedi che essa venga finalmente attuata.

In merito alla possibilità dei lavoratori esattoriali di accedere alla c.d. “Quota 100”, le Scriventi Segreterie, avendo constatato che, nonostante le risposte rassicuranti ottenute nel corso dell’incontro del 3 febbraio u.s., le Sedi dell’Inps continuano a dare risposte contrastanti nelle diverse province, hanno scritto all’Istituto di previdenza nazionale per chiedere di emanare una direttiva che uniformi le disposizioni su tutto il territorio nazionale.

Comunicato unitario delle Segreterie Nazionali

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