Vi ricordate la famosa scena di Totòtruffa ’62, quella in cui il mai dimenticato Totò “vende” la Fontana di Trevi ad un ignaro passante, che crede ai suoi racconti inventati?
Ecco, è quello che prova a fare il Banco BPM con i suoi dipendenti, raccontandogli che per gli azionisti devono essere stanziati un sacco di soldi, perché quello è il prezzo (o il pizzo?) della “nostra” libertà (o quello di alcune poltrone), che i bilanci sono si buoni, ma che bisogna saperli leggere, ovviamente solo quando si parla di distribuirne parte ai dipendenti, mai quando si tratta della dirigenza o, ancora, degli azionisti; che il recente rinnovo del CCNL deve andare a “decurtare” le aspettative sul premio aziendale, ma questo è come mischiare le ‘pere con le mele’, infatti il CCNL fa recuperare l’inflazione, mentre il VAP riconosce una premialità derivante dalla produttività. Vogliamo ricordare a questa azienda che:
• la “nostra libertà” è data dal lavoro quotidiano di quasi 20 mila dipendenti, che si strameritano un premio aziendale adeguato, come è stato riconosciuto nelle altre grandi banche
• i bilanci sono davvero buoni, gli utili ci sono e vanno distribuiti prima di tutto ai dipendenti!
• il benessere delle/dei dipendenti, ma anche quello dell’azienda, passa da relazioni industriali vere, tra parti che hanno la stessa dignità!
NON SIAMO IN UN FILM E NON SIAMO DISPOSTI A COMPRARE LA FONTANA DI TREVI!
Auspichiamo che il Banco BPM riveda le sue scelte, unico modo per ripristinare un clima di fiducia e collaborazione, a beneficio di entrambe le parti e aspettiamo una proposta congrua.
Milano, 15/01/2024
COORDINAMENTI GRUPPO BANCO BPM
FABI – FIRST CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN